top of page

intervista Lorenzo Campese

LA VIA DELLE COSTELLAZIONI INTEGRALI

Intervista a Lorenzo Campese, di Fabia Garatti.*



Le costellazioni familiari generalmente vengono definite come un metodo di esplorazione fenomenologico ed esperienziale delle dinamiche familiari, nonché come uno strumento potente ed efficace che aiuta a sciogliere disagi e conflitti. Per Lorenzo Campese, ricercatore, consulente e formatore, c’è di più, molto di più. Secondo il suo sentire e le sue esperienze sono un “processo di infuturamento” ovvero un processo di incontro con il proprio Sé, in cui ciò che è stato e ciò che sarà si incontra nello spazio di ciò che é.

Fabia. Potremmo definirlo un processo spirituale? Lorenzo. E’ anche questo. Non a caso il percorso che proponiamo culmina con le costellazioni spirituali. Perché le costellazioni non sono solo una modalità nuova di risolvere problematiche di vita familiare, personale o professionale ma sono anche una via di crescita spirituale e di consapevolezza, una Via con la V maiuscola. E, rifacendomi a Heideger, mi piace definirle un processo di “infuturamento” in quanto procedimento attraverso il quale l’uomo perviene a se stesso in base al suo più proprio “poter essere”. In fondo, la costellazione è lo spazio delle possibilità, lo spazio in cui saniamo il passato e da esso troviamo forza e libertà per cambiare traiettoria verso un futuro nuovo e più ricco di opportunità.

F. Ma questo percorso può essere intrapreso da chiunque oppure bisogna prima aver svolto un certo lavoro su di sé? L. Bisogna essere disponibili a mettersi a nudo ed essere pronti, guardandosi allo specchio, a riconoscersi e a riconoscere che l’essere che vediamo riflesso porta in sé non solo una dimensione fisica, ma anche una dimensione animica e spirituale. L’uomo, in quanto essere bio-spico-spirituale, è composto da corpo, anima e spirito. E’ una verità che dobbiamo riportare al centro della nostra vita.

F. E’ per questo che le hai chiamate “costellazioni integrali”? L. In parte. Nel nostro approccio alle costellazioni e alla formazione in generale, consideriamo sempre l’uomo come l’insieme di questi tre elementi – corpo, anima, spirito – e di tre forze essenziali che agiscono in lui: pensiero, sentimento e volontà. Se teniamo a cuore l’uomo nella sua interezza, riusciamo a lavorare su diversi piani contemporaneamente, ovvero in una modalità che alcuni chiamano multidimensionale. Ma se chiamiamo lo stile costellativo della nostra scuola “integrale”è anche perché si rifanno al pensiero di uno dei più importanti filosofi transpersonali della nostra epoca, Ken Wilber, che ha elaborato un modello di comprensione della realtà detto per l’appunto “modello integrale” in cui include l’idea fondamentale che ogni evento reale è sempre e inevitabilmente “tetra-emergente” in quanto emerge contemporaneamente su quattro livelli diversi: E, in un certo senso, nelle Costellazioni tutti e quattro le dimensioni sono visibili nella loro interdipendenza.

F. Come agiscono le costellazioni? L. Innanzitutto, uniscono ciò che è separato, ovvero permettono alle persone di uscire dall’illusione della separatezza e di comprendere che in realtà siamo veramente tutti “uno”.

F. Concetto non facile da comprendere per chi, magari, sta vivendo momenti di grande conflittualità con un fratello, un/a compagno/a… con qualcuno che vorrebbe veder scomparire dalla faccia della terra. L. Non si tratta di comprendere con la mente ma con il corpo e con il sentimento. La grande innovazione delle costellazioni nell’esperienza della ricerca personale è il poter “sentire” in maniera immediata al di là dei propri pensieri. Perché ciò che la nostra mente separa, lo spirito unisce. E’ solo nella nostra mente che possiamo essere separati. Quando aiutiamo le persone a connettersi in uno spazio più profondo, al di là di quello che accade in superficie, ecco che scoprono che siamo tutti comunque connessi e che possono continuare ad amare anche le persone da cui sono state ferite e con le quali hanno scelto di percorrere strade diverse. E qui ricordo ciò che dice il nostro amato Attilio Piazza: “ Non possiamo smettere di amare”. Concetto che è entrato nella mia anima come una certezza, un dato di fatto o, meglio ancora, una verità biologica e spirituale che non ha bisogno di altre dimostrazioni e che ho sperimentato nella mia vita. E, quindi, se da un lato le costellazioni uniscono ciò che è separato, poi fanno fluire l’amore e la vita là dove si sono bloccate. Permettendoci così di capire che ogni volta che poniamo un limite alla nostra capacità di amare, stiamo male, perché amare è la nostra natura e quindi ogni volta che andiamo contro questa nostra natura proviamo disagio.

F. Quindi siamo amore… L. In estrema sintesi siamo amore e quando parlo di amore parlo di qualcosa che va molto